Un team di ricercatori dell’Università della Florida ha osservato una correlazione tra il microbiota intestinale e l’ipertensione arteriosa polmonare. In particolare, gli esperti hanno previsto la presenza della malattia in un gruppo di persone con uno specifico profilo di microbiota intestinale, con un’accuratezza dell’83%. Lo studio è stato pubblicato su Hypertension.
  L’ipertensione arteriosa polmonare è una malattia cronica e progressiva in cui le arterie che forniscono sangue ai polmoni sono ristrette, con il risultato di sviluppare sintomi come mancanza di respiro, palpitazioni cardiache, stanchezza e ecc. Nella malattia, la pressione sanguigna costantemente elevata nelle arterie polmonari fa lavorare molto intensamente il lato destro del cuore, con conseguente insufficienza cardiaca del lato destro (incapacità del cuore di pompare il sangue in modo adeguato). L’ipertensione arteriosa polmonare è molto meno comune della pressione sanguigna sistemica, che di riferisce alla pressione del sangue che circola attraverso i vasi sanguigni di tutto il corpo.

Tutti i microrganismi dell’intestino, in parte autoctoni e in parte di origine ambientale, fanno parte del cosiddetto microbiota, ovvero l’insieme di tutti i microbi che abitano dentro e sulla superficie del nostro corpo: il loro numero è pari a 10 volte quello delle nostre cellule, che sono circa 10 mila miliardi. Nell’intestino umano è presente il cosiddetto microbiota intestinale, un sottoinsieme del più generale microbiota, ma certamente il più ricco e importante.

"Abbiamo dimostrato per la prima volta che nell’intestino delle persone con ipertensione polmonare sono presenti specifici batteri. Mentre gli attuali trattamenti si concentrano sui polmoni, guardando la correlazione polmone/intestino si potrebbe pensare a nuove terapie incentrate sull'apparato digerente", ha spiegato Mohan Raizada, autore principale dello studio.

Per lo studio, sono stati raccolti campioni di feci da 18 pazienti affetti da ipertensione polmonare e da 12 persone senza una storia di malattia cardiopolmonare. Il DNA del microbiota dei campioni prelevati è stato isolato e sequenziato. Il test ha rivelato un gruppo di batteri specifici nei pazienti con ipertensione polmonare.

Questo è il primo collegamento tra una specifica tipologia di batteri e l'ipertensione arteriosa polmonare. Tuttavia, non è la prima volta che i batteri intestinali sono stati collegati a condizioni mediche, tra cui anche l’ipertensione arteriosa.

"Siamo stati molto sorpresi di vedere una tale associazione all'interno di un piccolo gruppo di soggetti in studio", ha detto Raizada. "Di solito sono necessari centinaia di pazienti per raggiungere tale risultato".

Il microbiota intestinale cambia costantemente, a seconda di ciò che mangiamo, dell'ambiente e soprattutto del nostro corredo genetico. Tuttavia, Raizada ha spiegato che i batteri associati alla ipertensione polmonare  sono unici e non sembrano cambiare: "Noi crediamo che questi particolari batteri siano costanti."

Se i risultati saranno convalidati in uno studio più ampio, i ricercatori hanno detto che il profilo batterico potrebbe aiutare a diagnosticare precocemente la malattia, eventualmente sostituendo il cateterismo cardiaco invasivo che viene utilizzato oggi per diagnosticare la malattia. Inoltre, potrebbero essere sviluppati nuovi tipi di trattamento focalizzati sull'alterazione del microbioma intestinale dei pazienti affetti da ipertensione polmonare, fornendo nuove speranze per arrestare la progressione della malattia.

Un'altra importante questione da studiare è come i batteri intestinali abbia un impatto sui polmoni dei pazienti affetti da ipertensione polmponare. "Non sappiamo se e come i batteri intestinali e i virus si diffondono nei polmoni", ha detto Raizada. "Alcuni studi hanno evidenziato un aumento dell'incidenza di perdite intestinali tra le persone con ipertensione polmonare, che può permettere ad alcuni batteri intestinali di entrare nel flusso sanguigno e circolare nei polmoni dove possono causare infiammazione e portare a cambiamenti vascolari".
"Inoltre, non sappiamo se il microbiota specifico associato alla malattia sia la causa o il risultato dell’ipertensione arteriosa polmonare, quindi, sono necessari ulteriori studi", ha concluso Raizada.

Seungbum Kim , Katya Rigatto , Marcelo B. Gazzana , Marli M. Knorst , Elaine M. Richards , Carl J. Pepine , Mohan K. Raizada. Altered Gut Microbiome Profile in Patients With Pulmonary Arterial Hypertension. Hypertension, 2020