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Celiachia, triplicate le diagnosi ma 400.000 italiani non sanno di avere la malattia
Aic, 200mila hanno una cura. Sos 'pazienti camaleonte'
Redazione ANSA ROMA 14 aprile 2019 17:55
"Negli ultimi quarant'anni le storie dei celiaci sono per fortuna molto cambiate. Quattro decenni fa erano storie di persone che lottavano per anni con sintomi che nessuno sapeva riconoscere: bambini che non crescevano, donne che non riuscivano ad avere figli senza un perché, persone in costante lotta con il sottopeso - spiega Giuseppe Di Fabio, presidente Aic -. Oggi, invece, i pazienti con i sintomi classici vengono riconosciuti molto velocemente, nei bambini a volte si pone la diagnosi anche prima di un anno di vita. Ciò significa poter vivere in modo normale e senza disturbi con la dieta di esclusione, ovvero con prodotti senza glutine presenti non più solo in farmacia ma in abbondanza in tutti i supermercati e nei negozi specializzati".
Tuttavia non mancano le ombre: la diagnosi non è ancora un nodo risolto e solo il 30% dei pazienti risulta diagnosticato rispetto a una popolazione attesa di 600.000 celiaci. La diagnosi precoce di celiachia "è una forma indispensabile di prevenzione ed è perciò fondamentale: il celiaco inconsapevole che assume glutine si espone a complicanze anche gravi, spesso irreversibili, che ne compromettono la salute e gravano sull'intera collettività per i costi sanitari e sociali che ne derivano - precisa Marco Silano, Coordinatore del Comitato Scientifico di Aic -. Purtroppo oggi esiste il fenomeno dei 'pazienti camaleonte' e sono quelli che dobbiamo scovare: si tratta di persone con sintomi non classici della celiachia e inizialmente non riconducibili a questa patologia, dall'osteoporosi all'infertilità, e i medici devono essere 'allenati' a sospettare la celiachia di fronte a questi sintomi".
Anche per questo Aic sta promuovendo un ambizioso progetto di formazione e aggiornamento in tutta Italia che coinvolge circa 2000 medici di famiglia, pediatri, specialisti e dietisti. Come ogni anno, inoltre, Aic sarà impegnata nella Settimana della Celiachia, in programma dall'11 al 19 Maggio, per informare e sensibilizzare i cittadini sulla malattia. "Le tante iniziative di informazione non ci distraggono però da un altro obiettivo fondamentale di Aic, ovvero far sì che i pazienti vedano garantito il loro diritto alla diagnosi precoce ma anche alla terapia dietetica - conclude Di Fabio -. E' necessario per questo garantire la sostenibilità dell'assistenza, creando un modello digitale con buoni elettronici in tutta Italia (sistema già attivo in 7 regioni), più razionale e più economico, verificando ogni possibilità di riduzione del costo dei prodotti, già in calo negli ultimi anni".