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Cybersecurity

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  • askanews.it

    Lunedì 10 giugno 2019 - 09:49

    Sanità digitale, il 13 focus alla Camera su privacy e sicurezza dati

    Bisciglia (Osservatorio Aidr): sfida è rendere "rivoluzione" accessibile

    Sanità digitale, il 13 focus alla Camera su privacy e sicurezza dati

     

    Roma, 10 giu. (askanews) – “Privacy, sicurezza e trasparenza dei dati in sanità”. È il tema al centro del convegno organizzato dall’Aidr (Associazione italian digital revolution), in programma giovedì 13 giugno alle ore 17, presso la Sala della Lupa della Camera dei deputati, in cui medici ed esperti del settore proveranno a delineare obiettivi e punti di forza del nuovo scenario digitale che si apre dinanzi ai nostri occhi. “Si tratta di una rivoluzione che ha coinvolto in maniera significativa anche il settore sanitario”, sottolinea Andrea Bisciglia, cardiologo e responsabile dell’Osservatorio Aidr sulla Sanità digitale. Osservatorio che si prefigge la mission di “interloquire con le autorità istituzionali per promuovere e divulgare nuove iniziative, nuove tecniche e nuovi device, oltre che farsi portavoce nei palazzi di governo delle istanze della società. Al fine di rendere accessibile, alla maggior parte dei cittadini, il ‘mondo digitale’ in sanità, abbattendo così le barriere tra governance/dispensatore di servizi sanitari e fruitore dei servizi stessi”.

  • aboutpharma.com

    Legal & Regulatory

    Dispositivi medici, data protection, e cybercrime: le tre sfide del nuovo software

    Il nuovo regolamento sui device e il Gdpr sono due normative che vanno di pari passo e vanno considerate insieme all'insegna della compliance per chi offre questi prodotti. *IN COLLABORAZIONE CON STEFANELLI&STEFANELLI

    di Silvia Stefanelli e Luigi Zampetti, studio legale Stefanelli&Stefanelli  11 febbraio 2019

      Non vi è dubbio che i software incorporati nei dm o i software stand-alone qualificati come dm sono tra i prodotti che, più di altri, subiranno l’impatto del nuovo Mdr. Non solo infatti – come già visto nell’articolo “App e telemedicina, i profili giuridici con il nuovo Mdr” – molti software che oggi non sono dm dovranno rientrano nella nuova disciplina, ma anche tanti di quelli che già oggi ne sono sottoposti dovranno cambiare classe di rischio (aumentandola).

    Grandi sfide future

    Ma la sfida per i software è, oggi, molto più ampia. Da sempre infatti gli obiettivi generali a cui i dm devono rispondere sono ’“efficacia delle prestazioni” e la “sicurezza del dm”, tenuto conto del rapporto rischi/benefici. Aspetti ripresi e ribaditi al punto 1 dell’allegato I del Mdr che così stabilisce: “I dispositivi forniscono le prestazioni previste dal loro fabbricante e sono progettati e fabbricati in modo che, in normali condizioni d’uso, siano adatti alla loro destinazione d’uso.

  • aboutpharma.com

    Sanità digitale: ecco le priorità da seguire per la formazione dei professionisti

    Atti di indirizzo, valutazioni intelligenti, programmi, moduli integrati. Gregorio Cosentino, presidente dell'Associazione scientifica per la sanità digitale (Assd), traccia una possibile roadmap per formare i nuovi esperti di e-health

  • Fonte aboutpharma.com

    Cybersecurity, in sanità 700mila attacchi al minuto

    Nel nostro Paese l'atteggiamento delle aziende è ancora inadeguato: solo il 39% delle grandi società vanta piani di investimento pluriennali, soltanto il 46% ha in organico un Chief information security officer

    Dall’economia della moneta a quella delle informazioni. I dati sono il nuovo petrolio dell’era digitale, il bene più scambiato al mondo. E sono quelli sanitari a fare più gola ai pirati informatici. Secondo uno studio condotto da Fortinet, colosso americano della cyber security, sui 450 principali fornitori al mondo di programmi di sicurezza informatica, “solo nell’ultimo trimestre del 2016 ci sono stati oltre 700 mila attacchi al minuto contro le organizzazioni sanitarie”. La falla più grande si apre nel cosiddetto Internet delle cose: i ricercatori del FortiGuard Labs hanno contato “circa due milioni di tentativi di hackerare un sistema operativo usato in sanità per far funzionare dispositivi medici, pompe di infusione, monitor e monitor personali”. Device salvavita pilotabili da remoto, in uno scenario dove la fantascienza diventa realtà. Una minaccia reale anche nelle corsie degli ospedali italiani.

    A lanciare l’allarme sono gli esperti riuniti oggi a Milano a Palazzo Lombardia, per il primo convegno nazionale sul ‘Cyber risk in sanità’, promosso dal Gruppo ospedaliero San Donato con la collaborazione della Regione e il patrocinio di ministero della Salute, Assolombarda, Aiop-Associazione italiana ospedalità privata, università degli Studi di Pavia e Ordine degli ingegneri della provincia di Milano. “Le scelte in tema di cyber security – avverte Davide Rizzardi, responsabile del Servizio di prevenzione e protezione dell’Irccs Policlinico San Donato – vanno prese da tutto il management di una struttura sanitaria, con un lavoro di team nel più ampio senso del termine, in sede organizzativa e soprattutto progettuale”. Il pericolo esiste ed è tra noi, conferma Giuliano Tavaroli, ex responsabile sicurezza dei gruppi Pirelli e Telecom, oggi consulente per le aziende contro il rischio digitale. Così come ai cronisti del Watergate ‘Gola profonda’ suggeriva di “seguire il denaro”, l’esperto di intelligence invita a riflettere sul fatto che, “se oggi i dati hanno tanto valore e sono diventati la commodity più scambiata in assoluto, c’è anche qualcuno che immagina di ricavarci qualcosa”.