La Food and Drug Administration (FDA) statunitense ha accettato il deposito della domanda di licenza biologica (BLA) per il brolucizumab (RTH258) per il quale è stata richiesta l’indicazione per il trattamento della degenerazione maculare legata all'età umida (AMD), nota anche come AMD neovascolare, o nAMD. Lo ha reso noto Novartis con un comunicato.
Per rendere disponibile il brolucizumab il più rapidamente possibile, Novartis ha utilizzato un voucher di revisione prioritaria. Se approvato dalla FDA, Novartis prevede di lanciare il farmaco negli Stati Uniti entro il mese di ottobre del 2019.

Le stime suggeriscono che entro il 2020, da 1,5 a 1,75 milioni di persone negli Stati Uniti vivranno con AMD umida, una delle principali cause di cecità a livello mondiale e un problema di salute pubblica in rapida crescita. Con il progredire della malattia, i pazienti potrebbero subire la perdita della visione centrale, con conseguente incapacità di portare a termine le attività quotidiane. Senza trattamento, la vista può deteriorarsi rapidamente e può portare alla cecità. 

La domanda di registrazione si basa principalmente sui dati degli studi di Fase III HAWK e HARRIER, due trial prospettici, randomizzati, in doppio cieco e multicentrici. L'endpoint primario di questi studi era la non inferiorità rispetto ad aflibercept nel cambiamento medio della miglior acuità visiva corretta (BCVA) dal basale alla settimana 48.

I risultati dello studio hanno evidenziato un cambiamento medio del BCVA di 6,6 lettere per il brolucizumab 6 mg contro 6,8 lettere per aflibercept in HAWK e 6,9 lettere contro 7,6 lettere, rispettivamente, in HARRIER. 

Gli studi HAWK e HARRIER sono i primi e unici studi globali testa a testa in pazienti con degenerazione ,maculare senile umida che hanno dimostrato prospetticamente l'efficacia alla settimana 48 con un regime di dosaggio di 12 settimane.

Inoltre, alla settimana 48 degli studi, le valutazioni degli endpoint secondari chiave hanno mostrato un numero significativamente inferiore di pazienti con attività di malattia tra quelli trattati con brolucizumab (23,5% dei pazienti con attività patologica con brolucizumab 6 mg contro il 33,5% dei pazienti aflibercept in HAWK, e il 21,9% contro il 31,4%, rispettivamente, in HARRIER (P=0.0022 per entrambi) così come nella presenza di liquido retinico, due marcatori chiave utilizzati dai medici per guidare la gestione della malattia nella pratica clinica (il 31% in meno di pazienti con brolucizumab 6 mg avevano liquido intra-retinico (IRF) e/o fluido subretinico (SRF) in HAWK, e il 26% in meno in HARRIER, rispetto a aflibercept (p < o,0001 per entrambi).

"La degenerazione maculare senile di tipo essudativo deruba le persone della loro preziosa vista e grava pesantemente sulla vita di milioni di persone che devono affrontare non solo la perdita della vista, ma anche il peso di frequenti iniezioni nei loro occhi", ha detto Dawn Prall George, direttore esecutivo, The Support Sight Foundation. "Siamo sempre entusiasti delle nuove potenziali opzioni terapeutiche e speriamo che possano aiutare le persone a gestire questa devastante malattia".

Brolucizumab (RTH258) 
Brolucizumab (RTH258) è un frammento di anticorpo umanizzato a singola catena (scFv, single-chain antibody fragment). I frammenti di anticorpi a singola catena sono molto ricercati nello sviluppo dei farmaci, per le loro piccole dimensioni, l’ottima penetrazione tissutale, la rapida clearance dalla circolazione sistemica e le loro caratteristiche posologiche.

L’innovativa struttura brevettata consiste in una piccola molecola (26 kDa) dotata di una elevata affinità e una potente inibizione verso tutte le isoforme VEGF-A. Negli studi preclinici, brolucizumab ha inibito l’attivazione dei recettori VEGF attraverso la prevenzione dell’interazione ligando-recettore. L’aumento del segnale attraverso il pathway del VEGF è associato ad angiogenesi oculare patologica e a edema retinico10. L’inibizione del pathway del VEGF ha dimostrato di bloccare la crescita delle lesioni neovascolari, di risolvere l’edema retinico e di migliorare la visione nei pazienti con malattie vascolari corioretiniche. 

La degenerazione maculare senile neovascolare (nAMD o AMD “umida”) 
La nAMD colpisce circa 20-25 milioni di persone in tutto il mondo ed è la causa principale di grave perdita della vista e cecità legale nelle persone sopra i 65 anni in Nord America, Europa, Australia e Asia. La nAMD insorge quando sotto la macula – l’area della retina responsabile di una nitida visione centrale – si formano e proliferano vasi sanguigni anomali. Questi vasi sono fragili e perdono liquido e sangue, disgregando la normale architettura retinica e causando infine danni ai tessuti. 

I primi sintomi di nAMD includono visione distorta, o metamorfopsia, e difficoltà a vedere gli oggetti in maniera definita. Una rapida diagnosi e un intervento tempestivo sono essenziali. Con il progresso della malattia, i danni alle cellule aumentano, riducendo ulteriormente la qualità della visione. Questo può determinare una completa perdita della visione centrale, lasciando il paziente incapace di leggere, guidare o riconoscere volti familiari. In assenza di trattamento, la vista può deteriorarsi rapidamente.