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Social media, Asl italiane ancora poco presenti. Instagram il più apprezzato dai cittadini


doctor33.it apr 29 2019

Social media, Asl italiane ancora poco presenti. Instagram il più apprezzato dai cittadini

Social media, Asl italiane ancora poco presenti. Instagram il più apprezzato dai cittadini
 

   Le Asl sono sempre più presenti sui social media, ma resta ancora molta strada da fare per definire la qualità di questa presenza. «Si sta cercando di trovare la direzione giusta andando un po' a tentativi», afferma Eugenio Santoro, responsabile del Laboratorio di informatica medica presso l'Istituto di ricerche farmacologiche "Mario Negri" di Milano, a commento di un'indagine a cui hanno collaborato, oltre allo stesso "Mario Negri", l'Università di Cagliari e l'Università Bicocca di Milano.

Lo studio ha indagato la comunicazione da parte delle Asl, sia in termini quantitativi che qualitativi, attraverso le principali piattaforme social: Facebook, Instagram, LinkedIn, Google plus, Twitter e YouTube.

«Abbiamo esaminato i 50 post più recenti - dice Santoro - per cercare di capire gli argomenti trattati e che riscontro hanno da parte del pubblico, ossia quanto vengono letti, commentati e condivisi: in gergo tecnico qual è l'engagement che questi contenuti generano. Rispetto all'ultima rilevazione di questo tipo, condotta a luglio del 2016, abbiamo visto che il numero di Asl presenti sui social è cresciuta e oggi due su tre hanno un proprio profilo almeno su una delle piattaforme, in particolare Facebook è quello che ha fatto registrare l'aumento più consistente».

Ma, come spesso accade, la situazione è molto diversificata dal punto di vista geografico: se al Nord della penisola la presenza sui social è appannaggio di tre Asl su quattro, al Sud è appena di una su due. Inoltre, complessivamente, circa il 15% dei profili aperti risulta non attivo, non essendo stato pubblicato neppure un post nell'ultimo anno.

«Riguardo al tipo di argomenti trattati - continua Santoro - si rimane piuttosto ancorati a una forma di comunicazione istituzionale, una sorta di presentazione di quello che fa l'Asl, i servizi offerti, le campagne e gli eventi organizzati, mentre poco risalto viene dato alle informazioni che potrebbero servire ai cittadini per acquisire più conoscenze riguardo alle loro patologie e alle modifiche degli stili di vita che favoriscono la buona salute; tutto ciò che ruota intorno al concetto di empowerment è molto poco frequentato, a differenza di ciò che accade all'estero in alcuni siti di grosse istituzioni, come la Mayo Clinic o la stessa Organizzazione mondiale della sanità».

E la risposta del cittadino a questo tipo di comunicazione non è molto buona: decisamente scarsa su Twitter, media su Facebook e più elevata su Instagram che, conclude Santoro, «anche in ambito salute, si conferma come strumento di comunicazione più apprezzato dai cittadini, perché è maggiore il loro coinvolgimento: anche questo dato dovrebbe dare qualche indicazione sul modo di utilizzare i social, che evidentemente sono ancora poco esplorati dalle Asl».


Fonte: doctor33.it
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