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Autonomia differenziata. Lanzarin: “Non toglierà risorse al Sud. Anzi, possibili benefici anche dove oggi ci sono carenze e problemi”. Intervista al neo assessore alla Salute del Veneto
Per Lanzarin, già assessore regionale al Sociale e ora chiamata anche a prendere il posto occupato per nove anni da Luca Coletto, l’autonomia porterà il centro decisionale e di spesa più vicino ai cittadini e sui territori. Questo responsabilizzerà gli amministratori e spingerà tutti a “usare meglio i fondi”. Fondi che comunque resteranno inalterati per il Sud perché “il Riparto è nazionale e assegnato con criteri oggettivi e uguali per tutti”. Con lei abbiamo parlato anche dei punti forti e di quelli deboli della sanità Veneto. Ma Lanzarin smentisce che ci sia un problema nell'area della prevenzione
02 APR - La sanità del Veneto ha cambiato timoniere, dopo 10 anni sotto la guida di Luca Coletto, recentemente nominato sottosegretario alla Salute. A raccogliere il testimone di Coletto, il governatore Luca Zaia ha chiamato Manuela Lanzarin, dal 2015 già responsabile dell’assessorato alle Politiche Sociali e dal 2008 al 2013 deputato della Repubblica.
A circa due mesi dalla sua nomina alla Salute, abbiamo posto alcune domande a Lanzarin. Con lei abbiamo parlato di regionalismo differenziato e delle sue conseguenze, per il Veneto ma anche per il resto del paese. E poi di Lea, per capire quali sono state le scelte strategiche che da anni permettono al Veneto di stare al top quando si parla di performance sanitarie. Ma anche per sapere se è vero che nell’area della prevenzione, come traspare dalla verifica Lea con i nuovi criteri, il Veneto supera solo di poco la sufficienza. Fino a chiederle, se fosse lei il ministro della Salute, quali soluzioni proporrebbe per superare le attuali difformità nel Paese in termini di qualità e accesso alle cure.
Ecco cosa ci ha risposto.