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Il primo enzima artificiale avvicina la chimica verde
Fatto di 2 elementi non biologici, traguardo della biologia sintetica
Redazione ANSA 12 febbraio 2020 10:38
Il punto di partenza per ottenere l'enzima è stata la proteina di un batterio, il fattore di trascrizione LmrR, combinato con componenti non biologiche, come un aminoacido normalmente non presente nelle cellule e un componente del rame. Questi ingredienti sono stati organizzati per costruire il cuore dell'enzima, il cosiddetto sito attivo grazie al quale gli enzimi riescono a rendere più veloci le reazioni all'interno delle cellule, operando in condizioni ambientali ad esempio di temperatura e pressione, non estreme e compatibili quindi con la vita.
"Queste caratteristiche - spiega Roelfes - rendono gli enzimi artificiali ottimi candidati per l'impiego in chimica industriale, dove in genere si devono adoperare temperature elevate e solventi tossici. Al momento - aggiunge l'esperto - l'enzima non è ancora abbastanza veloce per impieghi pratici". Ma con i progressi della biologia sintetica, conclude il chimico, "sarà possibile migliorarne l'attività e disegnare molti altri nuovi enzimi".
Synergistic catalysis in an artificial enzyme by simultaneous action of two abiological catalytic sites
https://www.nature.com/articles/s41929-019-0420-6