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Influenza, primi dati positivi sul vaccino-jolly

Influenza, primi dati positivi sul vaccino-jolly

Progettato per proteggere contro più tipi di virus influenzali

Enrica Battifoglia 08 dicembre 2020 09:47
Rappresentazione grafica della superficie di un virus dell'influenza. In azzurro l'emoagglutinina, proteina bersaglio del vaccino (fonte: Pixnio) © AnsaInseguito da decenni da gruppi di ricerca di tutto il mondo, potrebbe essere più vicino il cosiddetto 'vaccino - jolly' capace di proteggere da più tipi e sottotipi dei virus responsabili dell'influenza. I primi dati incoraggianti arrivano dalla ricerca internazionale coordinata dal Mount Sinai Hospital, finanziata dalla Fondazione Bill e Melinda Gates e dai National Institutes of Health (Nih) e pubblicata sulla rivista Nature Medicine. I dati riguardano la sperimentazione di fase 1 condotta su 65 individui negli Stati Uniti, dalla quale è emerso che il vaccino produce una risposta immunitaria che dura 18 mesi e che, ripetuta per due o tre volte, potrebbe indurre una protezione molto più duratura.


Attualmente ogni anno è necessario preparare un nuovo vaccino contro l'influenza, la cui composizione è dettata dai nuovi tipi di virus in circolazione nel mondo ed è per questo motivo che ogni anno bisogna vaccinarsi. Di qui la ricerca di un vaccino universale, in grado di indurre una risposta immunitaria contro tutti i tipi di virus influenzali. L'ostacolo principale è l'estrema facilità con cui i virus dell'influenza mutano.

Per questo sono particolarmente incoraggianti i risultati appena pubblicati, relativi a un vaccino diretto contro una delle due principali proteine di superficie dei virus influenzali, l'emoagglutinina. E' una delle due chiavi che il virus utilizza per entrare le cellule ed è anche lo stesso obiettivo dei vaccini tradizionali. Il nuovo vaccino prende però di mira una parte diversa della proteina, "che ha dimostrato di neutralizzare ampiamente diversi ceppi di virus influenzali sia nei modelli animali che nell'uomo", ha rilevato il microbiologo Peter Palese, presidente del dipartimento di Microbiologia della Icahn School of Medicine del Mount Sinai Hospital e coautore della ricerca con Florian Krammer, dello stesso centro di ricerca.

"Il vaccino universale potrebbe portare benefici soprattutto per i Paesi a basso e medio reddito, che non hanno le risorse necessarie per affrontare la vaccinazione annuale contro l'influenza stagionale", ha osservato il microbiologo Adolfo García-Sastre, direttore dell'Istituto sui patogeni emergenti della Icahn School of Medicine.

Se questi risultati positivi saranno confermati una volta concluse tutte le fasi della sperimentazione clinica, un vaccino del genere potrebbe offrire il vantaggio di non dover ripetere ogni anno la vaccinazione contro i virus responsabili dell'influenza stagionale. In più, ha osservato Krammer, "un vaccino in grado di proteggere contro ogni sottotipo o tipo di virus influenzale potrebbe aumentare in modo significativo la nostra capacità di rispondere a una futura pandemia" .


Fonte: ansa.it
URL: https://www.ansa.it/canale_scienza_tecnica/notizie/biotech/2020/12/08/influenza-primi-dati-positivi-sul-vaccino-jolly-_17709527-81d5-45a0-b11a-d01e8f10f1b0.html