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Insulina, arriva l'iniezione che si inghiotte
FARMACEUTICA Pubblicato il: 08/02/2019 11:10
Addio buchi nella pelle. In futuro l'iniezione si potrà 'ingoiare', grazie a pillole capaci di veicolare micro-aghi lungo il tubo digerente per somministrare la medicina direttamente nello stomaco. Come assumere una compressa, ricevendo però una puntura indolore. Con ogni probabilità i primi a beneficiare della possibile svolta saranno i malati di diabete, per i quali è già in sperimentazione un dispositivo pensato per liberare insulina.
Grande come un mirtillo o un pisello, è made in Usa, si chiama 'Soma' e viene descritta su 'Science' dagli ideatori e sviluppatori Carlo Giovanni Traverso, Robert Langer e Alex Abramson. Cervelli in forze in noti istituti come il Brigham and Women's Hospital della Harvard Medical School, il Massachusetts Institute of Technology-Mit e il David H. Koch Institute for Integrative Cancer Research che gli fa capo. Hanno partecipato al lavoro ricercatori dell'azienda farmaceutica danese Novo Nordisk.
Soma è una capsula che contiene un minuscolo ago 'caricato' con 0,3 milligrammi di insulina umana. Ispirato al guscio della tartaruga leopardo - una testuggine africana che grazie a una particolare forma del carapace riesce a raddrizzarsi da sola quando si ribalta sul dorso - il device è capace di auto-orientarsi: indipendentemente da come 'atterra' nello stomaco (dopo aver resistito a condizioni estreme di temperatura e acidità), è in grado di indirizzarsi alla parete dell'organo e soltanto lì praticherà la sua iniezione. Positivi i test sugli animali: la capsula, dicono gli studiosi, "è stata in grado di rilasciare abbastanza insulina da abbassare lo zucchero nel sangue fino a livelli paragonabili a quelli ottenuti con le tradizionali iniezioni cutanee".
La punta dell'ago, che è agganciato alla capsula con una molla tenuta in posizione da un disco zuccherino, è costituita quasi al 100% da insulina liofilizzata. L'asta dell'ago, ossia la parte che non punge lo stomaco, è fatta di materiale biodegradabile. Una volta che Soma viene ingerita e arriva a destinazione, l'acqua con cui entra in contatto scioglie tutte le componenti inutili lasciando l'unica che serve: il micro-ago all'insulina, che si infilerà nella parete gastrica dove farà il suo lavoro senza poter più viaggiare liberamente.
Poiché la parete dello stomaco è priva di recettori del dolore, secondo gli scienziati, le 'iniezioni ingoiabili' non dovrebbero produrre fastidio. Quanto all'efficacia e alla sicurezza, nel paper si precisa che il dispositivo ha funzionato solo in animali a digiuno e che serviranno ulteriori ricerche per capire gli effetti cronici di punture gastriche quotidiane.
L'obiettivo dell'ingegnoso team è di non fermarsi all'insulina. I ricercatori hanno infatti dimostrato che Soma può essere adattata per trasportare anche altri farmaci proteici. La speranza quindi è di poter aiutare non solo i diabetici, ma chiunque richieda terapie oggi somministrabili esclusivamente con iniezioni o infusioni. "Il nostro scopo - chiosa Traverso - è facilitare l'assunzione di farmaci da parte dei pazienti, in particolare dei medicinali che richiedono un'iniezione: il più classico è l'insulina, ma ce ne sono molti altri".
http://www.lescienze.it/news/2019/02/08/news/somministrazione_orale_insulina-4286492/
Una capsula per l'insulina
Un dispositivo microscopico permette la somministrazione di insulina per via orale. La sua particolare forma, ispirata al carapace di una tartaruga capace di raddrizzarsi quando è girata sul dorso, assicura il contatto dell’ago con il tessuto gastrico quando viene iniettata l’insulina, nonostante i continui movimenti dello stomaco(red)
Le persone che devono assumere insulina sono costrette a iniettarsela, una pratica a cui i pazienti si adattano in genere velocemente, ma che resta disagevole e che a volte ritarda la prescrizione di questo farmaco in favore di altri, che però sono meno efficaci. Per questo da anni i ricercatori sono alla ricerca di una formulazione che permetta la somministrazione orale.
La capsula messa a punto da C. Giovanni Traverso e colleghi è composta da una serie di elementi, tutti in materiali ingeribili, fra cui un micro-ago collegato a una molla compressa, che è tenuta in posizione da un disco di zucchero. Quando la capsula viene ingerita, il disco di zucchero si scioglie, rilasciando la molla e proiettano l’ago nella parete dello stomaco, da dove il farmaco passa rapidamente in circolo. La stessa punta dell’ago è fatta quasi del tutto di insulina liofilizzata e compressa.
Per assicurarsi l’efficacia della somministrazione, i ricercatori hanno dovuto superare diverse sfide, tra cui le condizioni di acidità estrema dello stomaco, e il superamento degli spessi strati di muco che ne rivestono la parete. Il problema più arduo è stato però la progettazione di un sistema che assicurasse l’iniezione
Il sistema, messo a punto dopo una lunga serie di simulazioni al computer, è stato chiamato SOMA (self-orienting millimeter scale applicator), ed è in grado di assicurare il contatto dell’ago con il tessuto gastrico quando viene iniettata l’insulina, nonostante i continui movimenti che interessano lo stomaco.
I ricercatori non hanno riscontrato alcun effetto collaterale negativo negli animali su cui è stato testato il sistema; tuttavia sottolineano che sono necessarie ulteriori ricerche per determinare possibili effetti cronici delle iniezioni gastriche quotidiane e per ottimizzare la tecnica in funzione delle esigenze di una produzione su ampia scala.