Sono giunti a questi risultati i ricercatori dell'Università di Cambridge nel Regno Unito e del Karolinska Institute svedese che, a seguito di due studi clinici, hanno affermato che è necessario fare ulteriori ricerche per valutare se l'utilizzo di CRISPR-Cas9 - una sorta di "forbice" molecolare che rende possibile l'editing genetico - possa portare allo sviluppo di trattamenti che hanno aggiunto il cancro rischio. Entrambi gli studi sono stati pubblicati sulla rivista Nature Medicine.